Bonnier (1905) è il primo ad utilizzare l'espressione "schema corporeo", per indicare la rappresentazione topografica e spaziale del corpo che permette l'orientamento rispetto all'ambiente esterno.
Il bambino per poter
procedere nella costruzione dell’immagine di sé e stabilire
relazioni tra il suo “IO” e
il mondo esterno, ha bisogno di acquisire il suo schema
corporeo.
L'immagine del corpo si costruisce attraverso le varie tappe evolutive, non si può parlare di immagine di corpo fino all'acquisizione di corpo vissuto.
L’evoluzione del disegno dell’omino traduce fedelmente
l’evoluzione di quest’immagine che si esprime con il passaggio progressivo dal
gioco simbolico al gioco delle regole.
I bambini sono invitati a:
1. riconoscere parti del corpo (testa, tronco, braccia,
mani, gambe, piedi)
a) su di sé,
b) su di un modello;
2. riconoscere parti del viso (capelli, occhi, naso, bocca, orecchie)
a) su di sé,
b) su di un modello;
3. costruire un modello di corpo
a) utilizzando pezzi sparsi,
b) a partire da una testa già posizionata (es. ritagliata da un giornale)
4. costruire un modello di viso (es. simmetria da immagini di riviste)
a) utilizzando pezzi sparsi,
b) a partire da un contorno già tracciato;
5. disegnare liberamente "un uomo" su di un foglio di carta bianca.
a) su di sé,
b) su di un modello;
2. riconoscere parti del viso (capelli, occhi, naso, bocca, orecchie)
a) su di sé,
b) su di un modello;
3. costruire un modello di corpo
a) utilizzando pezzi sparsi,
b) a partire da una testa già posizionata (es. ritagliata da un giornale)
4. costruire un modello di viso (es. simmetria da immagini di riviste)
a) utilizzando pezzi sparsi,
b) a partire da un contorno già tracciato;
5. disegnare liberamente "un uomo" su di un foglio di carta bianca.
Cristina Cardone
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